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Problemi al lavoro in UK - cosa fare

2/18/2016

1 Comment

 
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Formale procedura per gestire i problemi sul luogo di lavoro in Inghilterra

Qualora un lavoratore dipendente dovesse trovarsi in una situazione lavorativa che non gli garantisca adeguate condizioni di lavoro, quali incarichi non pertinenti alla sua qualifica, violazioni dei termini contrattuali, discriminazioni o mobbing, in Inghilterra è prevista la possibilità di fare formale reclamo nei confronti del proprio datore di lavoro, secondo la procedura prevista da codice di condotta predisposto dall'ACAS (Advisory Conciliation and Arbitration Service) un'organizzazione indipendente il cui scopo è quello di fornire informazioni imparziali e gratuite ai lavoratori dipendenti e ai datori di lavoro sui vari aspetti, anche giuridici, del rapporto di lavoro.

Prima di affrontare le fasi salienti di tale procedimento, è bene sapere che l'attuale procedura si applica:

- solo se il fatto, oggetto del reclamo, si è verificato dopo il 6 aprile 2009. In caso contrario è

utile chiamare l'assistenza fornita dall'ACAS (0300 123 1100);

- solo nei confronti dei lavoratori dipendenti. Nel caso di altre posizioni (self employment, lavoratore atipico) è consigliabile contattare l'ACAS;

- non è obbligatoria, anche se si deve considerare che, qualora il lavoratore adisse direttamente il Tribunale del lavoro senza prima aver esperito tale procedura, il giudice potrà tenerne conto e, in caso di vittoria del dipendente, potrebbe decurtargli il risarcimento fino ad un importo massimo del 25%. Nel caso in cui invece, il lavoratore dovesse seguire la procedura ma il datore di lavoro no, lo stesso dipendente potrebbe vedersi incrementare, in caso di vittoria, il risarcimento fino ad un importo massimo del 25%;

- il lavoratore dipendente ha diritto di essere accompagnato in tutte le riunioni da una terza figura: un collega, un dipendente sindacale oppure un rappresentante sindacale previa autorizzazione del proprio sindacato;

- è bene altresì sapere che, nell'ipotesi in cui la procedura dovesse fallire e si volesse adire il Tribunale del lavoro, è necessario presentare domanda allo stesso entro 3 mesi meno un giorno dall'accadimento del fatto oggetto del reclamo. Ne deriva che la procedura formale prevista dal codice dell'ACAS deve essere esperita in modo tempestivo per evitare la successiva decorrenza dei termini;

- nel caso in cui il datore di lavoro abbia già predisposto, nel contratto o nel cosiddetto handbook della società, un proprio codice di procedura che sia conforme ai principi guida previsti da quello previsto dall'ACAS, è bene seguire quest'ultimo;

- è consigliabile tenere sempre copia di tutti i documenti prodotti.

Prima di esperire la formale procedura prevista per i reclami, è doveroso valutare se sia possibile risolvere la situazione parlando informalmente con il proprio datore di lavoro o un proprio superiore (fase chiamata "raising grievance"). A tal fine potrebbe anche essere utile confrontarsi con il proprio rappresentante sindacale.

Fallito ogni tentativo di risolvere la situazione in modo informale, il dipendente potrà seguire la procedura ACAS per avanzare formale reclamo al datore di lavoro (cosiddetta "grievance procedure").

Tale procedimento inizierà con una lettera inviata dal dipendente al datore di lavoro contenente l'elenco, chiaro ed esaustivo, delle motivazioni fondanti il proprio reclamo.

Una volta ricevuta la lettera, è nella facoltà del datore di lavoro di organizzare il prima possibile un meeting, invitando per iscritto il dipendente a presentarsi a tale riunione. Durante tale meeting dovrà essere data la piena possibilità al lavoratore dipendente di motivare il proprio reclamo ed esporre quale soluzione ritenga idonea per risolvere il problema.

Entrambe le parti dovrebbero fare di tutto per parteciparvi e, in caso di impossibilità, si consiglia di posporre la riunione alla prima data possibile. Tale incontro potrebbe anche concludersi con la necessità di eseguire ulteriori indagini a riguardo.

Successivamente il datore di lavoro dovrà comunicare per iscritto la propria decisione, informando nella missiva che il dipendente ha diritto ad appellarsi ad essa.

Se il dipendente non dovesse ritenersi soddisfatto della decisione presa dal datore di lavoro potra' ricorrere alla fase di appello. Anche in questa fase il lavoratoredipendente dovrà inviare una lettera al datore di lavoro spiegando i motivi per i quali si appella alla sua decisione. La fase di appello è molto importante perché il datore di lavoro, riesaminando di nuovo il reclamo, potrebbe rilevare fatti che nella fase precedente erano passati inosservati.

Il datore di lavoro dovrà procedere a sua volta ad indire una riunione, alla fine della quale comunicherà la sua decisione finale. È bene tenere presente che il codice ACAS richiede esplicitamente che la fase di appello debba essere eseguita secondo il criterio di imparzialità, il cui obiettivo è quello di revisionare il reclamo ed eventualmente tenere conto di nuove informazioni.

Qualora il lavoratore dipendente non dovesse essere nuovamente soddisfatto avrà ancora due alternative:

- ricorrere alla mediazione, procedimento volontario consigliato quando la formale procedura si è conclusa senza un accordo tra la parti, con conseguente indebolimento del rapporto di lavoro. La mediazione non può essere comunque esperita in tutti i casi di reclamo (ad esempio se il reclamo riguarda episodi di violenza o discriminazione);

- adire il Tribunale del lavoro. Non tutti i reclami irrisolti possono, comunque, essere portati davanti al tribunale. Per verificare se si è autorizzati, si consiglia di usufruire del servizio di helpline predisposto dall'ACAS.

Stefania Signorelli

In caso doveste aver bisogno di maggiori informazioni potete contattare Stefania a - stefania.s@mentorlegal.co.uk
1 Comment
Giuseppe igor
7/25/2018 09:34:34 pm

Ho un grosso problema con il mio datore di lavoro, non mi ha retribuito e non vuole darmi la liquidazione, non credo di essere stato mai in regola non ho mai firmato nulla sono con lui da febbraio. Cosa devo fare? Grazie

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